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Un acero è per sempre: cresci questa bellissima pianta e durerà per generazioni
🍁Un acero è per sempre🍁
Se stai cercando una pianta da coltivare che possa durare a lungo e che riesca a sopravvivere all’inverno ormai vicino, cresci l’acero e vedrai che non ti deluderà.
Coltivare una pianta in autunno non è facile e lo è ancora meno assicurarsi che questa sopravviva alle intemperie e riesca a superare incolume l’inverno. Ecco perché l‘acero è sicuramente una scelta consigliata se hai il desiderio che nel tuo giardino cresca un albero che possa vivere a lungo accompagnando addirittura più generazioni.
L’acero può soddisfare questi requisiti e quale miglior cosa se non vedere sempre lo stesso albero nelle foto di famiglia scattate nel tempo? Una presenza costante che trasmette sicurezza perché è un albero forte e in grado di durare a lungo.
Cresci l’acero e non te ne pentirai: ti accompagnerà nel tuo percorso di vita
Il tempo passa e le cose che rimangono immutate sono davvero poche, così come le relazioni tra le persone. Per questo abbiamo il desiderio di avere attorno a noi dei punti di riferimento che, nonostante lo scorrere del tempo, rimangono sempre uguali e sopravvivono a lungo. E l’acero è di sicuro una pianta in grado di trasmettere certezze proprio grazie alla sua lunga vita.
Non è infatti un caso che l’acero sia uno degli alberi più diffusi nei giardini e nei parchi. Oltre ad essere davvero elegante, è anche molto bello grazie alle sue foglie colorate e palmate che lo rendono brillante e acceso in qualsiasi stagione. Coltivato dunque soprattutto come pianta ornamentale, l’acero (Acer) fa parte della famiglia delle Aceraceae, che comprende circa 200 specie tra piccoli e grandi arbusti sparsi tra l’America del Nord, l’Asia orientale e l’Europa.
L’acero palmato
L’acero palmato, noto anche come acero giapponese, è la specie più diffusa nel nostro Paese. Di solito non supera i 3 metri e assume l’aspetto di un piccolo arbusto deciduo, differente per varietà a seconda delle foglie che possono presentare caratteristiche diverse. Il colore è una tra le caratteristiche che meglio lo identifica perché in alcuni casi le foglie rimangono rosse tutto l’anno mentre in altri cambiano colore in autunno prima di cadere, regalandoci colori meravigliosi.
Ma come si coltiva un acero?
L’acero palmato si può coltivare in vaso grazie alle sue dimensioni contenute (la dimensione media è di 120-150 cm), nonostante cresca spontaneamente nei boschi collinari e in zone temperate. Se hai quindi acquistato l’acero in un vivaio, ciò che devi fare è metterlo subito in dimora nella terra o in un vaso, senza attendere un minuto di più. L’impianto deve essere fatto tra ottobre e marzo, utilizzando un vaso di circa 60-70 cm e sufficientemente profondo. Altrimenti, per una messa a dimora definitiva, scava una buca profonda e larga. Assicurati che il terreno sia umido e ricco di humus e poi fertilizzalo aggiungendo sabbia di fiume pulita e torba. Il terreno ideale per l’acero è torboso e non calcareo, con pH leggermente acido.
Dopo l’impianto copri il terreno con una pacciamatura composta da foglie e letame maturo. In questo modo le erbe infestanti rimarranno a distanza e le radici godranno di sufficiente umidità. Esponi poi l’acero verso nordest o est, in una posizione riparata dal vento e a mezz’ombra: non sopporta la luce diretta. Una via di mezzo ideale sarebbe metterlo per qualche ora di fronte ai raggi del sole per poi spostarlo, magari nel pomeriggio, in una zona d’ombra luminosa. Resiste bene alle temperature rigide mentre in estate potrebbe accusare un accartocciamento o distaccamento delle foglie. Per questo è bene nebulizzarle, specialmente durante le ore serali. In questo modo rimarranno umide durante la notte.
L’irrigazione dell’acero
Per l’irrigazione, questa deve essere frequente, dato che l’acero sviluppa delle radici fibrose in superficie che necessitano d’acqua. Infine, per ciò che riguarda la potatura, questa può essere praticata in corrispondenza dei rimani basali, ma solo negli esemplari giovani. Nel caso di alberi più vecchi si eliminano i rami vecchi, secchi o spezzati per far ringiovanire e rinvigorire la pianta. In qualsiasi caso è meglio potarla in inverno o a marzo.
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